Vuoi diventare un freelance? Sicuramente si tratta di un’avventura davvero emozionante che però spaventa molte persone. Infatti, spesso questi timori bloccano tanti che in realtà vorrebbero avvicinarsi alla libera professione.
Di quali paure stiamo parlando? Ad esempio il fatto di dover provvedere autonomamente al pagamento delle tasse o di non avere alcuna certezza sui guadagni.
Insomma, tutte paure che con il lavoro dipendente non ci sono. Eppure, sempre più persone si interessano al mondo della libera professione, con la volontà di essere indipendenti e poter lavorare secondo i loro ritmi e per i clienti che preferiscono.
Quindi come si eliminano le paure che ti portano sempre a non aprire la Partita IVA? Andiamo a scoprirlo insieme.
- 1 La prestazione occasionale non è per sempre
Iniziamo con il primo consiglio, che spesso molte persone non prendono in considerazione.
Probabilmente, se sei intenzionato ad avviare la tua carriera come freelance ti sarà capitato di ricorrere alla prestazione occasionale.
Infatti, con la prestazione occasionale hai la possibilità di testare il tuo mercato, vedere se il tuo servizio può essere apprezzato, senza però avere una Partita IVA aperta.
Quando si deve cessare di lavorare in prestazione occasionale e si deve aprire la Partita IVA? Su questa tematica ci sono moltissimi dubbi e, di conseguenza, abbiamo deciso di doverli chiarire una volta per tutte.
Allora, in molti pensano che la prestazione occasionale può essere utilizzata finché non si raggiunge un determinato limite di incassato, ossia i famosi 5.000€, oppure dei giorni lavorati, 30 per l’esattezza.
Eppure, questo non è vero. Infatti, dovrai aprire la Partita IVA se svolgi un’attività in modo continuativo, solo facendo così potrai essere davvero in regola con il fisco.
- 2 Aprire la Partita IVA per poter avere un’identità professionale online
Una delle più grandi limitazioni di coloro che non hanno la Partita IVA? Non potersi promuovere online.
Sicuramente saprai che trovare clienti non è certo semplice, almeno in un periodo iniziale. Ebbene, avere un tuo sito professionale o gestire i tuoi social media come un vero professionista potrebbe farti conoscere meglio dai tuoi potenziali clienti.
Non avrai nulla da perdere, anche perché se il tuo futuro come freelance non dovesse essere roseo, potrai sempre chiudere la Partita IVA.
- 3 Accedere al regime forfettario per pagare meno tasse
Uno dei timori maggiormente diffusi intorno alla libera professione riguarda le tasse.
E se ti dicessi che in Italia abbiamo un regime fiscale agevolato che ti consentirà di pagare il 15% o il 5% di tasse? Si chiama regime forfettario e, se sei in possesso dei requisiti, puoi accedervi e rimanerci per sempre.
Inoltre, nella maggior parte dei casi se il tuo incassato è pari a zero, non pagherai un centesimo di tasse. Quindi perché non provare?
- 4 Informati più che puoi dal tuo commercialista
Il tuo più grande alleato nel tuo percorso imprenditoriale sarà il tuo commercialista, al quale potrai chiedere le risposte per ogni tuo dubbio.
Infatti, per sconfiggere la paura c’è solo una soluzione: informarsi, sempre e costantemente.
Per farlo dovrai trovare il commercialista o il consulente fiscale adatto alle tue esigenze. Ad esempio, puoi prenotare una prima consulenza gratuita e senza impegno con il team di Fiscozen, per scoprire come possono aiutarti nel tuo percorso di apertura della Partita IVA.
- 5 Se non ti butti non saprai mai come sarebbe andata a finire
Il quinto ed ultimo consiglio è una cosa alla quale sicuramente pensi spesso: se non provi, non puoi sapere come andrà a finire.
Insomma, aprire la Partita IVA può spaventare ma, come abbiamo sottolineato anche in precedenza, se dovesse andare male puoi sempre chiuderla.
Al contrario, se dovesse andarti bene, potrai crescere in modo professionale e indipendente, scegliendo i clienti con i quali collaborare e gestendo il tuo lavoro in autonomia.
Un rischio che vale la pena di correre?