Se fino a qualche decennio fà conseguire una laurea magistrale in Psicologia poteva rappresentare un limite in termini lavorativi. Oggi, iscriversi presso questa facoltà rappresenta una grande opportunità in numerosi settori nel mercato del lavoro che richiedono costantemente la presenza di professionisti con un background accademico in ambito psicologico.
Assodato che la conditio sine qua non è rappresentata dal titolo di laurea magistrale o triennale o finanche da un percorso di formazione post laurea – che potranno essere conseguiti presso università tradizionali o corsi di laurea online erogati da università telematiche che si avvalgono della didattica e-learning o blended learning, come quella utilizzata dall’Università Telematica Niccolò Cusano – bisogna avere ben chiaro quali siano caratteristiche di una magistrale in Psicologia (classe LM-51).
Se il corso di laurea triennale consente alla matricola di acquisire una conoscenza generale delle scienze psicologiche, è solo con la laurea magistrale che il proprio bagaglio di conoscenze e abilità possa essere ampliato ed approfondito grazie allo studio di aree specifiche quali le patologie cliniche oppure orientandosi, a secondo della magistrale scelta, sulla psicologia del lavoro, o ancora ci si potrà concentrare, a seconda delle proprie attitudini all’educazione, alla comunicazione e al marketing finanche alla criminologia. O, infine, orientarsi sulla libera professione di psicologa o psicoterapeuta. Sicuramente la laurea triennale in psicologia aiuta a muovere i primi passi, ma per una formazione specifica e mirata in determinati settori è richiesta la laurea magistrale in psicologia.
Gli sbocchi professionali
Oggi più di ieri la laurea in Psicologia apre numerose porte nel mondo del lavoro, a prescindere dalla tipologia di titolo conseguito: triennale, magistrale o post laurea.
Il lavoro di Psicologo e Psicoterapeuta – il primo opera su aspetti propriamente psicologici (consapevolezza di sé, autostima, intelligenza emotiva ecc) e il suo intervento deriva da approcci differente o classi di pensiero differenti; il secondo interviene in presenza di disturbi psicopatologici – è la professione più tradizionale per un laureato in Psicologia. In questo caso sarà necessario svolgere un tirocinio formativo e superare l’esame di stato.
Oggi, tra i laureati in questo ambito, la posizione più richiesta è quella di Responsabile HR (human resources): un professionista che si occupa della gestione del personale – dal recruitment al team empowerment – attraverso un approccio olistico, intervenendo a più livelli e in diversi ambiti al fine di garantire il benessere del dipendente.
Altra professione che vede una presenza massiccia di laureati in psicologia è l’insegnamento presso una scuola secondaria superiore: in questo caso sarà necessario aver conseguito ulteriori crediti formativi con esami di Sociologia e Pedagogia e conseguire ulteriori 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Il professionista in possesso di questi requisiti potrà iscriversi alle GPS e/o accedere ai concorsi ordinari/straordinari a cattedra.
Inoltre, è possibile lavorare come Operatore sociale presso Cooperative, Associazioni o altri enti del Terzo settore. In questo caso la presenza di un professionista sarà funzionale all’assistenza educativa e sociale di soggetti a rischio vulnerabilità, malati, minori in situazione di disagio, madri sole, pazienti psichiatrici, etc. In questo caso non è richiesta l’iscrizione all’Albo Professionale degli Psicologi e, a seconda delle decisioni del singolo ente, può essere svolta anche solo con la laurea triennale.
Grazie alla rivoluzione digitale,anche per i laureati in Psicologia è prevista la presenza di figure altamente specializzate come lo Psychologist Hi-Tech Specialist presente in numerose Start-up nell’ambito dello sviluppo delle neuroscienze o della psicologia.